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art674
accrescimento tra coeredi.
quando più eredi sono stati istituiti con uno stesso testamento nell'universalità dei beni, senza determinazione di parti o in parti uguali, anche se determinate, qualora uno di essi non possa o non voglia accettare, la sua parte si accresce agli altri. se più eredi sono stati istituiti in una stessa quota, l'accrescimento ha luogo a favore degli altri istituiti nella quota medesima. l'accrescimento non ha luogo quando dal testamento risulta una diversa volontà del testatore. è salvo in ogni caso il diritto di rappresentazione.
null
art675
accrescimento tra collegatari.
l'accrescimento ha luogo anche tra più legatari ai quali è stato legato uno stesso oggetto, salvo che dal testamento risulti una diversa volontà e salvo sempre il diritto di rappresentazione.
null
art676
effetti dell'accrescimento.
l'acquisto per accrescimento ha luogo di diritto. i coeredi o i legatari, a favore dei quali si verifica l'accrescimento, subentrano negli obblighi a cui era sottoposto l'erede o il legatario mancante, salvo che si tratti di obblighi di carattere personale.
null
art677
mancanza di accrescimento.
se non ha luogo l'accrescimento, la porzione dell'erede mancante si devolve agli eredi legittimi, e la porzione del legatario mancante va a profitto dell'onerato. gli eredi legittimi e l'onerato subentrano negli obblighi che gravavano sull'erede o sul legatario mancante, salvo che si tratti di obblighi di carattere personale. le disposizioni precedenti si applicano anche nel caso di risoluzione di disposizioni testamentarie per inadempimento dell'onere.
null
art678
accrescimento nel legato di usufrutto.
quando a più persone è legato un usufrutto in modo che tra di loro vi sia il diritto di accrescimento, l'accrescimento ha luogo anche quando una di esse viene a mancare dopo conseguito il possesso della cosa su cui cade l'usufrutto. se non vi è diritto di accrescimento, la porzione del legatario mancante si consolida con la proprietà.
null
art679
revocabilità del testamento.
non si può in alcun modo rinunziare alla facoltà di revocare o mutare le disposizioni testamentarie: ogni clausola o condizione contraria non ha effetto.
null
art680
revocazione espressa.
la revocazione espressa può farsi soltanto con un nuovo testamento, o con un atto ricevuto da notaio in presenza di due testimoni, in cui il testatore personalmente dichiara di revocare, in tutto o in parte, la disposizione anteriore.
null
art681
revocazione della revocazione.
la revocazione totale o parziale di un testamento può essere a sua volta revocata sempre con le forme stabilite dall'articolo precedente. in tal caso rivivono le disposizioni revocate.
null
art682
testamento posteriore.
il testamento posteriore, che non revoca in modo espresso i precedenti, annulla in questi soltanto le disposizioni che sono con esso incompatibili.
null
art683
testamento posteriore inefficace.
la revocazione fatta con un testamento posteriore conserva la sua efficacia anche quando questo rimane senza effetto perché l'erede istituito o il legatario è premorto al testatore, o è incapace o indegno, ovvero ha rinunziato all'eredità o al legato.
null
art684
distruzione del testamento olografo.
il testamento olografo distrutto, lacerato o cancellato, in tutto o in parte, si considera in tutto o in parte revocato, a meno che si provi che fu distrutto, lacerato o cancellato da persona diversa dal testatore, ovvero si provi che il testatore non ebbe l'intenzione di revocarlo.
null
art685
effetti del ritiro del testamento segreto.
il ritiro del testamento segreto, a opera del testatore, dalle mani del notaio o dell'archivista presso cui si trova depositato, non importa revocazione del testamento quando la scheda testamentaria può valere come testamento olografo.
null
art686
alienazione e trasformazione della cosa legata.
l'alienazione che il testatore faccia della cosa legata o di parte di essa, anche mediante vendita con patto di riscatto, revoca il legato riguardo a ciò che è stato alienato, anche quando l'alienazione è annullabile per cause diverse dai vizi del consenso, ovvero la cosa ritorna in proprietà del testatore. lo stesso avviene se il testatore ha trasformato la cosa legata in un'altra, in guisa che quella abbia perduto la precedente forma e la primitiva denominazione. è ammessa la prova di una diversa volontà del testatore.
null
art687
revocazione per sopravvenienza di figli.
le disposizioni a titolo universale o particolare, fatte da chi al tempo del testamento non aveva o ignorava di aver figli o discendenti, sono revocate di diritto per l'esistenza o la sopravvenienza di un figlio o discendente del testatore, benché postumo, anche adottivo, ovvero per il riconoscimento di un figlio nato fuori del matrimonio. la revocazione ha luogo anche se il figlio è stato concepito al tempo del testamento. la revocazione non ha invece luogo qualora il testatore abbia provveduto al caso che esistessero o sopravvenissero figli o discendenti da essi. se i figli o discendenti non vengono alla successione e non si fa luogo a rappresentazione, la disposizione ha il suo effetto.
null
art688
casi di sostituzione ordinaria.
il testatore può sostituire all'erede istituito altra persona per il caso che il primo non possa o non voglia accettare l'eredità. se il testatore ha disposto per uno solo di questi casi, si presume che egli si sia voluto riferire anche a quello non espresso, salvo che consti una sua diversa volontà.
null
art689
sostituzione plurima. sostituzione reciproca.
possono sostituirsi più persone a una sola e una sola a più. la sostituzione può anche essere reciproca tra i coeredi istituiti. se essi sono stati istituiti in parti disuguali, la proporzione fra le quote fissate nella prima istituzione si presume ripetuta anche nella sostituzione. se nella sostituzione insieme con gli istituiti è chiamata un'altra persona, la quota vacante viene divisa in parti uguali tra tutti i sostituiti.
null
art690
obblighi dei sostituiti.
i sostituiti devono adempiere gli obblighi imposti agli istituiti, a meno che una diversa volontà sia stata espressa dal testatore o si tratti di obblighi di carattere personale.
null
art691
sostituzione ordinaria nei legati.
le norme stabilite in questa sezione si applicano anche ai legati.
null
art692
sostituzione fedecommissaria.
ciascuno dei genitori o degli altri ascendenti in linea retta o il coniuge dell'interdetto possono istituire rispettivamente il figlio, il discendente, o il coniuge con l'obbligo di conservare e restituire alla sua morte i beni anche costituenti la legittima, a favore della persona o degli enti che, sotto la vigilanza del tutore, hanno avuto cura dell'interdetto medesimo. la stessa disposizione si applica nel caso del minore di età, se trovasi nelle condizioni di abituale infermità di mente tali da far presumere che nel termine indicato dall'articolo interverrà la pronuncia di interdizione. nel caso di pluralità di persone o enti di cui al primo i beni sono attribuiti proporzionalmente al tempo durante il quale gli stessi hanno avuto cura dell'interdetto. la sostituzione è priva di effetto nel caso in cui l'interdizione sia negata o il relativo procedimento non sia iniziato entro due anni dal raggiungimento della maggiore età del minore abitualmente infermo di mente. è anche priva di effetto nel caso di revoca dell'interdizione o rispetto alle persone o agli enti che abbiano violato gli obblighi di assistenza. in ogni altro caso la sostituzione è nulla. la legge maggio , ha disposto con art238, che "la disposizione dell'articolo del codice civile si applica anche alle successioni apertesi prima dell'entrata in vigore della presente legge a meno che la nullità della sostituzione non sia stata già pronunziata con sentenza passata in giudicato." .
art238 art416
art693
diritti e obblighi dell'istituito.
l'istituito ha il godimento e la libera amministrazione dei beni che formano oggetto della sostituzione, e può stare in giudizio per tutte le azioni relative ai beni medesimi. egli può altresì compiere tutte le innovazioni dirette ad una migliore utilizzazione dei beni. all'istituito sono comuni, in quanto applicabili, le norme concernenti l'usufruttuario. dalla legge maggio , .
null
art694
alienazione dei beni.
l'autorità giudiziaria può consentire l'alienazione dei beni che formano oggetto della sostituzione in caso di utilità evidente, disponendo il reimpiego delle somme ricavate. può anche essere consentita, con le necessarie cautele, la costituzione d'ipoteche sui beni medesimi a garanzia di crediti destinati a miglioramenti e trasformazioni fondiarie.
null
art695
diritti dei creditori personali dell'istituito.
i creditori personali dell'istituito possono agire soltanto sui frutti dei beni che formano oggetto della sostituzione.
null
art696
devoluzione al sostituito.
l'eredità si devolve al sostituito al momento della morte dell'istituito. se le persone o gli enti che hanno avuto cura dell'incapace muoiono o si estinguono prima della morte di lui, i beni o la porzione dei beni che spetterebbe loro è devoluta ai successori legittimi dell'incapace.
null
art697
sostituzione fedecommissaria nei legati.
le norme stabilite in questa sezione sono applicabili anche ai legati.
null
art698
usufrutto successivo.
la disposizione, con la quale è lasciato a più persone successivamente l'usufrutto, una rendita o un'annualità, ha valore soltanto a favore di quelli che alla morte del testatore si trovano primi chiamati a goderne.
null
art699
premi di nuzialità, opere di assistenza e simili.
è valida la disposizione testamentaria avente per oggetto l'erogazione periodica, in perpetuo o a tempo, di somme determinate per premi di nuzialità o di natalità, sussidi per l'avviamento a una professione o a un'arte, opere di assistenza, o per altri fini di pubblica utilità, a favore di persone da scegliersi entro una determinata categoria o tra i discendenti di determinate famiglie. tali annualità possono riscattarsi secondo le norme dettate in materia di rendita.
null
art700
facoltà di nomina e di sostituzione.
il testatore può nominare uno o più esecutori testamentari e, per il caso che alcuni o tutti non vogliano o non possano accettare, altro o altri in loro sostituzione. se sono nominati più esecutori testamentari, essi devono agire congiuntamente, salvo che il testatore abbia diviso tra loro le attribuzioni, o si tratti di provvedimento urgente per la conservazione di un bene o di un diritto ereditario. il testatore può autorizzare l'esecutore testamentario a sostituire altri a se stesso, qualora egli non possa continuare nell'ufficio.
null
art701
persone capaci di essere nominate.
non possono essere nominati esecutori testamentari coloro che non hanno la piena capacità di obbligarsi. anche un erede o un legatario può essere nominato esecutore testamentario.
null
art702
accettazione e rinunzia alla nomina.
l'accettazione della nomina di esecutore testamentario o la rinunzia alla stessa deve risultare da dichiarazione fatta nella cancelleria del tribunale nella cui giurisdizione si è aperta la successione, e deve essere annotata nel registro delle successioni.a l'accettazione non può essere sottoposta a condizione o a termine. l'autorità giudiziaria, su istanza di qualsiasi interessato, può assegnare all'esecutore un termine per l'accettazione, decorso il quale l'esecutore si considera rinunziante. il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ." a il decreto legislativo febbraio , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
null
art703
funzioni dell'esecutore testamentario.
l'esecutore testamentario deve curare che siano esattamente eseguite le disposizioni di ultima volontà del defunto. a tal fine, salvo contraria volontà del testatore, egli deve amministrare la massa ereditaria, prendendo possesso dei beni che ne fanno parte. il possesso non può durare più di un anno dalla dichiarazione di accettazione, salvo che l'autorità giudiziaria, per motivi di evidente necessità, sentiti gli eredi, ne prolunghi la durata, che non potrà mai superare un altro anno. l'esecutore deve amministrare come un buon padre di famiglia e può compiere tutti gli atti di gestione occorrenti. quando è necessario alienare beni dell'eredità, ne chiede l'autorizzazione all'autorità giudiziaria, la quale provvede sentiti gli eredi. qualsiasi atto dell'esecutore testamentario non pregiudica il diritto del chiamato a rinunziare all'eredità o ad accettarla col beneficio d'inventario.
null
art704
rappresentanza processuale.
durante la gestione dell'esecutore testamentario, le azioni relative all'eredità devono essere proposte anche nei confronti dell'esecutore. questi ha facoltà d'intervenire nei giudizi promossi dall'erede e può esercitare le azioni relative all'esercizio del suo ufficio.
null
art705
apposizione di sigilli e inventario.
l'esecutore testamentario fa apporre i sigilli quando tra i chiamati all'eredità vi sono minori, assenti, interdetti o persone giuridiche. egli in tal caso fa redigere l'inventario dei beni dell'eredità in presenza dei chiamati all'eredità o dei loro rappresentanti, o dopo averli invitati.
null
art706
divisione da compiersi dall'esecutore testamentario.
il testatore può disporre che l'esecutore testamentario, quando non è un erede o un legatario, proceda alla divisione tra gli eredi dei beni dell'eredità. in questo caso si osserva il disposto art733. prima di procedere alla divisione l'esecutore testamentario deve sentire gli eredi.
art733
art707
consegna dei beni all'erede.
l'esecutore testamentario deve consegnare all'erede, che ne fa richiesta, i beni dell'eredità che non sono necessari all'esercizio del suo ufficio. egli non può rifiutare tale consegna a causa di obbligazioni che debba adempiere conformemente alla volontà del testatore, o di legati condizionali o a termine, se l'erede dimostra di averli già soddisfatti, od offre idonea garanzia per l'adempimento delle obbligazioni, dei legati o degli oneri.
null
art708
disaccordo tra più esecutori testamentari.
se gli esecutori che devono agire congiuntamente non sono d'accordo circa un atto del loro ufficio, provvede l'autorità giudiziaria, sentiti, se occorre, gli eredi.
null
art709
conto della gestione.
l'esecutore testamentario deve rendere il conto della sua gestione al termine della stessa, e anche spirato l'anno della morte del testatore, se la gestione si prolunga oltre l'anno. egli è tenuto, in caso di colpa, al risarcimento dei danni verso gli eredi e verso i legatari. gli esecutori testamentari, quando sono più, rispondono solidalmente per la gestione comune. il testatore non può esonerare l'esecutore testamentario dall'obbligo di rendere il conto o dalla responsabilità della gestione.
null
art710
esonero dell'esecutore testamentario.
su istanza di ogni interessato, l'autorità giudiziaria può esonerare l'esecutore testamentario dal suo ufficio per gravi irregolarità nell'adempimento dei suoi obblighi, per inidoneità all'ufficio o per aver commesso azione che ne menomi la fiducia. l'autorità giudiziaria, prima di provvedere, deve sentire l'esecutore e può disporre opportuni accertamenti.
null
art711
retribuzione.
l'ufficio dell'esecutore testamentario è gratuito. tuttavia il testatore può stabilire una retribuzione a carico dell'eredità.
null
art712
spese.
le spese fatte dall'esecutore testamentario per l'esercizio del suo ufficio sono a carico dell'eredità.
null
art713
facoltà di domandare la divisione.
i coeredi possono sempre domandare la divisione. quando però tutti gli eredi istituiti o alcuni di essi sono minori di età, il testatore può disporre che la divisione non abbia luogo prima che sia trascorso un anno dalla maggiore età dell'ultimo nato. egli può anche disporre che la divisione dell'eredità o di alcuni beni di essa non abbia luogo prima che sia trascorso dalla sua morte un termine non eccedente il quinquennio. tuttavia in ambedue i casi l'autorità giudiziaria, qualora gravi circostanze lo richiedano, può, su istanza di uno o più coeredi, consentire che la divisione si effettui senza indugio o dopo un termine minore di quello stabilito dal testatore.
null
art714
godimento separato di parte dei beni.
può domandarsi la divisione anche quando uno o più coeredi hanno goduto separatamente parte dei beni ereditari, salvo che si sia verificata l'usucapione per effetto di possesso esclusivo.
null
art715
casi d'impedimento alla divisione.
se tra i chiamati alla successione vi è un concepito, la divisione non può aver luogo prima della nascita del medesimo. parimenti la divisione non può aver luogo durante la pendenza di un giudizio sulla filiazione di colui che, in caso di esito favorevole del giudizio, sarebbe chiamato a succedere, né può aver luogo durante lo svolgimento della procedura amministrativa per l'ammissione del riconoscimento previsto dal quarto art252 o per il riconoscimento dell'ente istituito erede. l'autorità giudiziaria può tuttavia autorizzare la divisione, fissando le opportune cautele. la disposizione del precedente si applica anche se tra i chiamati alla successione vi sono nascituri non concepiti. se i nascituri non concepiti sono istituiti senza determinazione di quote, l'autorità giudiziaria può attribuire agli altri coeredi tutti i beni ereditari o parte di essi, secondo le circostanze, disponendo le opportune cautele nell'interesse dei nascituri.
art252
art717
sospensione della divisione per ordine del giudice.
l'autorità giudiziaria, su istanza di uno dei coeredi, può sospendere, per un periodo di tempo non eccedente i cinque anni, la divisione dell'eredità o di alcuni beni, qualora l'immediata sua esecuzione possa recare notevole pregiudizio al patrimonio ereditario.
null
art718
diritto ai beni in natura.
ciascun coerede può chiedere la sua parte in natura dei beni mobili e immobili dell'eredità, salve le disposizioni artt. seguenti.
null
art719
vendita dei beni per il pagamento dei debiti ereditari.
se i coeredi aventi diritto a più della metà dell'asse concordano nella necessità della vendita per il pagamento dei debiti e pesi ereditari, si procede alla vendita all'incanto dei beni mobili e, se occorre, di quei beni immobili la cui alienazione rechi minor pregiudizio agli interessi dei condividenti. quando concorre il consenso di tutte le parti, la vendita può seguire tra i soli condividenti e senza pubblicità, salvo che vi sia opposizione dei legatari o dei creditori.
null
art720
immobili non divisibili.
se nell'eredità vi sono immobili non comodamente divisibili, o il cui frazionamento recherebbe pregiudizio alle ragioni della pubblica economia o dell'igiene, e la divisione dell'intera sostanza non può effettuarsi senza il loro frazionamento, essi devono preferibilmente essere compresi per intero, con addebito dell'eccedenza, nella porzione di uno dei coeredi aventi diritto alla quota maggiore, o anche nelle porzioni di più coeredi, se questi ne richiedono congiuntamente l'attribuzione. se nessuno dei coeredi è a ciò disposto, si fa luogo alla vendita all'incanto.
null
art721
vendita degli immobili.
i patti e le condizioni della vendita degli immobili, qualora non siano concordati dai condividenti, sono stabiliti dall'autorità giudiziaria.
null
art722
beni indivisibili nell'interesse della produzione nazionale.
in quanto non sia diversamente disposto dalle leggi speciali, le disposizioni dei due artt. precedenti si applicano anche nel caso in cui nell'eredità vi sono beni che la legge dichiara indivisibili nell'interesse della produzione nazionale.
null
art723
resa dei conti.
dopo la vendita, se ha avuto luogo, dei mobili e degli immobili si procede ai conti che i condividenti si devono rendere, alla formazione dello stato attivo e passivo dell'eredità e alla determinazione delle porzioni ereditarie e dei conguagli o rimborsi che si devono tra loro i condividenti.
null
art724
collazione e imputazione.
i coeredi tenuti a collazione, a norma del capo ii di questo titolo, conferiscono tutto ciò che è stato loro donato. ciascun erede deve imputare alla sua quota le somme di cui era debitore verso il defunto e quelle di cui è debitore verso i coeredi in dipendenza dei rapporti di comunione.
null
art725
prelevamenti.
se i beni donati non sono conferiti in natura, o se vi sono debiti da imputare alla quota di un erede a norma del secondo dell'articolo precedente, gli altri eredi prelevano dalla massa ereditaria beni in proporzione delle loro rispettive quote. i prelevamenti, per quanto è possibile, si formano con oggetti della stessa natura e qualità di quelli che non sono stati conferiti in natura.
null
art726
stima e formazione delle parti.
fatti i prelevamenti, si provvede alla stima di ciò che rimane nella massa, secondo il valore venale dei singoli oggetti. eseguita la stima, si procede alla formazione di tante porzioni quanti sono gli eredi o le stirpi condividenti in proporzione delle quote.
null
art727
norme per la formazione delle porzioni.
salvo quanto è disposto art720 art722, le porzioni devono essere formate, previa stima dei beni, comprendendo una quantità di mobili, immobili e crediti di eguale natura e qualità, in proporzione dell'entità di ciascuna quota. si deve tuttavia evitare, per quanto è possibile, il frazionamento delle biblioteche, gallerie e collezioni che hanno un'importanza storica, scientifica o artistica.
art722 art720
art728
conguagli in danaro.
l'ineguaglianza in natura nelle quote ereditarie si compensa con un equivalente in danaro.
null
art729
assegnazione o attribuzione delle porzioni.
l'assegnazione delle porzioni eguali è fatta mediante estrazione a sorte. per le porzioni diseguali si procede mediante attribuzione. tuttavia, rispetto a beni costituenti frazioni eguali di quote diseguali, si può procedere per estrazione a sorte.
null
art730
deferimento delle operazioni a un notaio.
le operazioni indicate artt. precedenti possono essere, col consenso di tutti i coeredi, deferite a un notaio. la nomina di questo, in mancanza di accordo, è fatta con decreto dal trbunale del luogo dell'aperta successione.a qualora sorgano contestazioni nel corso delle operazioni, esse sono riservate e rimesse tutte insieme alla cognizione dell'autorità giudiziaria competente, che provvede con unica sentenza. il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ." a il decreto legislativo febbraio , , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
null
art731
suddivisioni tra stirpi.
le norme sulla divisione dell'intero asse si osservano anche nelle suddivisioni tra i componenti di ciascuna stirpe.
null
art732
diritto di prelazione.
il coerede, che vuole alienare a un estraneo la sua quota o parte di essa, deve notificare la proposta di alienazione, indicandone il prezzo, agli altri coeredi, i quali hanno diritto di prelazione. questo diritto deve essere esercitato nel termine di due mesi dall'ultima delle notificazioni. in mancanza della notificazione, i coeredi hanno diritto di riscattare la quota dall'acquirente e da ogni successivo avente causa, finché dura lo stato di comunione ereditaria. se i coeredi che intendono esercitare il diritto di riscatto sono più, la quota è assegnata a tutti in parti uguali.
null
art733
norme date dal testatore per la divisione.
quando il testatore ha stabilito particolari norme per formare le porzioni, queste norme sono vincolanti per gli eredi, salvo che l'effettivo valore dei beni non corrisponda alle quote stabilite dal testatore. il testatore può disporre che la divisione si effettui secondo la stima di persona da lui designata che non sia erede o legatario: la divisione proposta da questa persona non vincola gli eredi, se l'autorità giudiziaria, su istanza di taluno di essi, la riconosce contraria alla volontà del testatore o manifestamente iniqua.
null
art734
divisione fatta dal testatore.
il testatore può dividere i suoi beni tra gli eredi comprendendo nella divisione anche la parte non disponibile. se nella divisione fatta dal testatore non sono compresi tutti i beni lasciati al tempo della morte, i beni in essa non compresi sono attribuiti conformemente alla legge, se non risulta una diversa volontà del testatore.
null
art735
preterizione di eredi e lesione di legittima.
la divisione nella quale il testatore non abbia compreso qualcuno dei legittimari o degli eredi istituiti è nulla. il coerede che è stato leso nella quota di riserva può esercitare l'azione di riduzione contro gli altri coeredi.
null
art736
consegna dei documenti.
compiuta la divisione, si devono rimettere a ciascuno dei condividenti i documenti relativi ai beni e diritti particolarmente loro assegnati. i documenti di una proprietà che è stata divisa rimangono a quello che ne ha la parte maggiore, con l'obbligo di comunicarli agli altri condividenti che vi hanno interesse, ogni qualvolta se ne faccia richiesta. gli stessi documenti, se la proprietà è divisa in parti eguali, e quelli comuni all'intera eredità si consegnano alla persona scelta a tal fine da tutti gli interessati, la quale ha obbligo di comunicarli a ciascuno di essi, a ogni loro domanda. se vi è contrasto nella scelta, la persona è determinata con decreto dal tribunale del luogo dell'aperta successione, su ricorso di alcuno degli interessati, sentiti gli altri.a il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ." a il decreto legislativo febbraio , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
null
art737
soggetti tenuti alla collazione.
i figli e i loro discendenti ed il coniuge che concorrono alla successione devono conferire ai coeredi tutto ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione direttamente o indirettamente salvo che il defunto non li abbia da ciò dispensati. la dispensa da collazione non produce effetto se non nei limiti della quota disponibile. la legge dicembre , ha disposto con art1, che "nel codice civile, le parole: �figli legittimi� e �figli naturali�, ovunque ricorrono, sono sostituite dalla seguente: �figli�." .
art1
art738
limiti della collazione per il coniuge.
non sono soggetti a collazione le donazioni di modico valore fatte al coniuge.
null
art739
donazioni ai discendenti o al coniuge dell'erede. donazioni a coniugi.
l'erede non è tenuto a conferire le donazioni fatte ai suoi discendenti o al coniuge, ancorché succedendo a costoro ne abbia conseguito il vantaggio. se le donazioni sono state fatte congiuntamente a coniugi di cui uno è discendente del donante, la sola porzione a questo donata è soggetta a collazione.
null
art740
donazioni fatte all'ascendente dell'erede.
il discendente che succede per rappresentazione deve conferire ciò che è stato donato all'ascendente, anche nel caso in cui abbia rinunziato all'eredità di questo.
null
art741
collazione di assegnazioni varie.
è soggetto a collazione ciò che il defunto ha speso a favore dei suoi discendenti per assegnazioni fatte a causa di matrimonio, per avviarli all'esercizio di una attività produttiva o professionale, per soddisfare premi relativi a contratti di assicurazione sulla vita a loro favore o per pagare i loro debiti.
null
art742
spese non soggette a collazione.
non sono soggette a collazione le spese di mantenimento e di educazione e quelle sostenute per malattia, né quelle ordinarie fatte per abbigliamento o per nozze. le spese per il corredo nuziale e quelle per l'istruzione artistica o professionale sono soggette a collazione solo per quanto eccedono notevolmente la misura ordinaria, tenuto conto delle condizioni economiche del defunto. non sono soggette a collazione le liberalità previste dal secondo art770.
art770
art743
società contratta con l'erede.
non è dovuta collazione di ciò che si è conseguito per effetto di società contratta senza frode tra il defunto e alcuno dei suoi eredi, se le condizioni sono state regolate con atto di data certa.
null
art744
perimento della cosa donata.
non è soggetta a collazione la cosa perita per causa non imputabile al donatario.
null
art745
frutti e interessi.
i frutti delle cose e gli interessi sulle somme soggette a collazione non sono dovuti che dal giorno in cui si è aperta la successione.
null
art746
collazione d'immobili.
la collazione di un bene immobile si fa o col rendere il bene in natura o con l'imputarne il valore alla propria porzione, a scelta di chi conferisce. se l'immobile è stato alienato o ipotecato, la collazione si fa soltanto con l'imputazione.
null
art747
collazione per imputazione.
la collazione per imputazione si fa avuto riguardo al valore dell'immobile al tempo dell'aperta successione.
null
art748
miglioramenti, spese e deterioramenti.
in tutti i casi, si deve dedurre a favore del donatario il valore delle migliorie apportate al fondo nei limiti del loro valore al tempo dell'aperta successione. devono anche computarsi a favore del donatario le spese straordinarie da lui sostenute per la conservazione della cosa, non cagionate da sua colpa. il donatario dal suo canto è obbligato per i deterioramenti che, per sua colpa, hanno diminuito il valore dell'immobile. il coerede che conferisce un immobile in natura può ritenerne il possesso sino all'effettivo rimborso delle somme che gli sono dovute per spese e miglioramenti.
null
art749
miglioramenti e deterioramenti dell'immobile alienato.
nel caso in cui l'immobile è stato alienato dal donatario, i miglioramenti e i deterioramenti fatti dall'acquirente devono essere computati a norma dell'articolo precedente.
null
art750
collazione di mobili.
la collazione dei mobili si fa soltanto per imputazione, sulla base del valore che essi avevano al tempo dell'aperta successione. se si tratta di cose delle quali non si può far uso senza consumarle, e il donatario le ha già consumate, si determina il valore che avrebbero avuto secondo il prezzo corrente al tempo dell'aperta successione. se si tratta di cose che con l'uso si deteriorano, il loro valore al tempo dell'aperta successione è stabilito con riguardo allo stato in cui si trovano. la determinazione del valore dei titoli dello stato, degli altri titoli di credito quotati in borsa e delle derrate e delle merci il cui prezzo corrente è stabilito dalle mercuriali, si fa in base ai listini di borsa e alle mercuriali del tempo dell'aperta successione.
null
art751
collazione del danaro.
la collazione del danaro donato si fa prendendo una minore quantità del danaro che si trova nell'eredità, secondo il valore legale della specie donata o di quella ad essa legalmente sostituita all'epoca dell'aperta successione. quando tale danaro non basta e il donatario non vuole conferire altro danaro o titoli dello stato, sono prelevati mobili o immobili ereditari, in proporzione delle rispettive quote.
null
art752
ripartizione dei debiti ereditari tra gli eredi.
i coeredi contribuiscono tra loro al pagamento dei debiti e pesi ereditari in proporzione delle loro quote ereditarie, salvo che il testatore abbia altrimenti disposto.
null
art753
immobili gravati da rendita redimibile.
ogni coerede, quando i beni immobili dell'eredità sono gravati con ipoteca da una prestazione di rendita redimibile, può chiedere che gli immobili ne siano affrancati e resi liberi prima che si proceda alla formazione delle quote ereditarie. se uno dei coeredi si oppone, decide l'autorità giudiziaria. se i coeredi dividono l'eredità nello stato in cui si trova, l'immobile gravato deve stimarsi con gli stessi criteri con cui si stimano gli altri beni immobili, detratto dal valore di esso il capitale corrispondente alla prestazione, secondo le norme relative al riscatto della rendita, salvo che esista un patto speciale intorno al capitale da corrispondersi per l'affrancazione. alla prestazione della rendita è tenuto solo l'erede, nella cui quota cade detto immobile, con l'obbligo di garantire i coeredi.
null
art754
pagamento dei debiti e rivalsa.
gli eredi sono tenuti verso i creditori al pagamento dei debiti e pesi ereditari personalmente in proporzione della loro quota ereditaria e ipotecariamente per l'intero. il coerede che ha pagato oltre la parte a lui incombente può ripetere dagli altri coeredi soltanto la parte per cui essi devono contribuire a norma dell'articolo , quantunque si sia fatto surrogare nei diritti dei creditori. il coerede conserva la facoltà di chiedere il pagamento del credito a lui personale e garantito da ipoteca, non diversamente da ogni altro creditore, detratta la parte che deve sopportare come coerede.
art752
art755
quota di debito ipotecario non pagata da un coerede.
in caso d'insolvenza di un coerede, la sua quota di debito ipotecario è ripartita in proporzione tra tutti gli altri coeredi.
null
art756
esenzione del legatario dal pagamento dei debiti.
il legatario non è tenuto a pagare i debiti ereditari, salvo ai creditori l'azione ipotecaria sul fondo legato e l'esercizio del diritto di separazione; ma il legatario che ha estinto il debito di cui era gravato il fondo legato subentra nelle ragioni del creditore contro gli eredi.
null
art757
diritto dell'erede sulla propria quota.
ogni coerede è reputato solo e immediato successore in tutti i beni componenti la sua quota o a lui pervenuti dalla successione, anche per acquisto all'incanto, e si considera come se non avesse mai avuto la proprietà degli altri beni ereditari.
null
art758
garanzia tra coeredi.
i coeredi si devono vicendevole garanzia per le sole molestie ed evizioni derivanti da causa anteriore alla divisione. la garanzia non ha luogo, se è stata esclusa con clausola espressa nell'atto di divisione, o se il coerede soffre l'evizione per propria colpa.
null
art759
evizione subita da un coerede.
se alcuno dei coeredi subisce evizione, il valore del bene evitto, calcolato al momento dell'evizione, deve essere ripartito tra tutti i coeredi ai fini della garanzia stabilita dall'articolo precedente, in proporzione del valore che i beni attribuiti a ciascuno di essi hanno al tempo dell'evizione e tenuto conto dello stato in cui si trovano al tempo della divisione. se uno dei coeredi è insolvente, la parte per cui è obbligato deve essere egualmente ripartita tra l'erede che ha sofferto l'evizione e tutti gli eredi solventi.
null
art760
inesigibilità di crediti.
non è dovuta garanzia per l'insolvenza del debitore di un credito assegnato a uno dei coeredi, se l'insolvenza è sopravvenuta soltanto dopo che è stata fatta la divisione. la garanzia della solvenza del debitore di una rendita è dovuta per i cinque anni successivi alla divisione.
null
art761
annullamento per violenza o dolo.
la divisione può essere annullata quando è l'effetto di violenza o di dolo. l'azione si prescrive in cinque anni dal giorno in cui è cessata la violenza o in cui il dolo è stato scoperto.
null
art762
omissione di beni ereditari.
l'omissione di uno o più beni dell'eredità non dà luogo a nullità della divisione, ma soltanto a un supplemento della divisione stessa.
null
art763
rescissione per lesione.
la divisione può essere rescissa quando taluno dei coeredi prova di essere stato leso oltre il quarto. la rescissione è ammessa anche nel caso di divisione fatta dal testatore, quando il valore dei beni assegnati ad alcuno dei coeredi è inferiore di oltre un quarto all'entità della quota ad esso spettante. l'azione si prescrive in due anni dalla divisione.
null
art764
atti diversi dalla divisione.
l'azione di rescissione è anche ammessa contro ogni altro atto che abbia per effetto di far cessare tra i coeredi la comunione dei beni ereditari. l'azione non è ammessa contro la transazione con la quale si è posta fine alle questioni insorte a causa della divisione o dell'atto fatto in luogo della medesima, ancorché non fosse al riguardo incominciata alcuna lite.
null
art765
vendita del diritto ereditario fatta al coerede.
l'azione di rescissione non è ammessa contro la vendita del diritto ereditario fatta senza frode a uno dei coeredi, a suo rischio e pericolo, da parte degli altri coeredi o di uno di essi.
null
art766
stima dei beni.
per conoscere se vi è lesione si procede alla stima dei beni secondo il loro stato e valore al tempo della divisione.
null
art767
facoltà del coerede di dare il supplemento.
il coerede contro il quale è promossa l'azione di rescissione può troncarne il corso e impedire una nuova divisione, dando il supplemento della porzione ereditaria, in danaro o in natura, all'attore e agli altri coeredi che si sono a lui associati.
null
art768
alienazione della porzione ereditaria.
il coerede che ha alienato la sua porzione o una parte di essa non è più ammesso a impugnare la divisione per dolo o violenza, se l'alienazione è seguita quando il dolo era stato scoperto o la violenza era cessata. il coerede non perde il diritto di proporre l'impugnazione, se la vendita è limitata a oggetti di facile deterioramento o di valore minimo in rapporto alla quota.
null
art768bis
nozione .
è patto di famiglia il contratto con cui, compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel rispetto delle differenti tipologie societarie, l'imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l'azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti.
null
art768ter
forma.
a pena di nullità il contratto deve essere concluso per atto pubblico.
null
art768quater
partecipazione.
al contratto devono partecipare anche il coniuge e tutti coloro che sarebbero legittimari ove in quel momento si aprisse la successione nel patrimonio dell'imprenditore. gli assegnatari dell'azienda o delle partecipazioni societarie devono liquidare gli altri partecipanti al contratto, ove questi non vi rinunzino in tutto o in parte, con il pagamento di una somma corrispondente al valore delle quote previste art536 e seguenti; i contraenti possono convenire che la liquidazione, in tutto o in parte, avvenga in natura. i beni assegnati con lo stesso contratto agli altri partecipanti non assegnatari dell'azienda, secondo il valore attribuito in contratto, sono imputati alle quote di legittima loro spettanti; l'assegnazione può essere disposta anche con successivo contratto che sia espressamente dichiarato collegato al primo e purché vi intervengano i medesimi soggetti che hanno partecipato al primo contratto o coloro che li abbiano sostituiti. quanto ricevuto dai contraenti non è soggetto a collazione o a riduzione.
art536
art768quinquies
vizi del consenso.
il patto può essere impugnato dai partecipanti ai sensi art1427 e seguenti. l'azione si prescrive nel termine di un anno.
art1427
art768sexies
rapporti con i terzi.
all'apertura della successione dell'imprenditore, il coniuge e gli altri legittimari che non abbiano partecipato al contratto possono chiedere ai beneficiari del contratto stesso il pagamento della somma prevista dal secondo dell'articolo quater, aumentata degli interessi legali. l'inosservanza delle disposizioni del primo costituisce motivo di impugnazione ai sensi dell'articolo quinquies.
art768quater art768quinquies
art768septies
scioglimento.
il contratto può essere sciolto o modificato dalle medesime persone che hanno concluso il patto di famiglia nei modi seguenti: mediante diverso contratto, con le medesime caratteristiche e i medesimi presupposti di cui al presente capo; mediante recesso, se espressamente previsto nel contratto stesso e, necessariamente, attraverso dichiarazione agli altri contraenti certificata da un notaio.
null