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art461
rimborso delle spese sostenute dal chiamato.
se il chiamato rinunzia all'eredità, le spese sostenute per gli atti indicati dall'articolo precedente sono a carico dell'eredità.
null
art462
capacità delle persone fisiche.
sono capaci di succedere tutti coloro che sono nati o concepiti al tempo dell'apertura della successione. salvo prova contraria, si presume concepito al tempo dell'apertura della successione chi è nato entro i trecento giorni dalla morte della persona della cui successione si tratta. possono inoltre ricevere per testamento i figli di una determinata persona vivente al tempo della morte del testatore, benché non ancora concepiti.
null
art463
casi d'indegnità.
è escluso dalla successione come indegno: chi ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere la persona della cui successione si tratta, o il coniuge, o un discendente, o un ascendente della medesima, purché non ricorra alcuna delle cause che escludono la punibilità a norma della legge penale; chi ha commesso, in danno di una di tali persone, un fatto al quale la legge dichiara applicabili le disposizioni sull'omicidio; chi ha denunziato una di tali persone per reato punibile con l'ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore nel minimo a tre anni, se la denunzia è stata dichiarata calunniosa in giudizio penale; ovvero ha testimoniato contro le persone medesime imputate dei predetti reati, se la testimonianza è stata dichiarata, nei confronti di lui, falsa in giudizio penale; bis chi, essendo decaduto dalla potestà genitoriale nei confronti della persona della cui successione si tratta a norma dell'articolo , non è stato reintegrato nella potestà alla data di apertura della successione della medesima; chi ha indotto con dolo o violenza la persona, della cui successione si tratta, a fare, revocare o mutare il testamento, o ne l'ha impedita; chi ha soppresso, celato o alterato il testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata; chi ha formato un testamento falso o ne ha fatto scientemente uso.
art330
art463bis
sospensione dalla successione.
sono sospesi dalla successione il coniuge, anche legalmente separato, nonché la parte dell'unione civile indagati per l'omicidio volontario o tentato nei confronti dell'altro coniuge o dell'altra parte dell'unione civile, fino al decreto di archiviazione o alla sentenza definitiva di proscioglimento. in tal caso si fa luogo alla nomina di un curatore ai sensi dell'articolo . in caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti, ai sensi dell'articolo del codice di procedura penale, il responsabile è escluso dalla successione ai sensi dell'articolo del presente codice. le disposizioni di cui al primo si applicano anche nei casi di persona indagata per l'omicidio volontario o tentato nei confronti di uno o entrambi i genitori, del fratello o della sorella. il pubblico ministero, compatibilmente con le esigenze di segretezza delle indagini, comunica senza ritardo alla cancelleria del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione l'avvenuta iscrizione nel registro delle notizie di reato, ai fini della sospensione di cui al presente articolo.
art463 art528 art444
art464
restituzione dei frutti.
l'indegno è obbligato a restituire i frutti che gli sono pervenuti dopo l'apertura della successione.
null
art465
indegnità del genitore.
colui che è escluso per indegnità dalla successione non ha sui beni della medesima, che siano devoluti ai suoi figli, i diritti di usufrutto o di amministrazione che la legge accorda ai genitori.
null
art466
riabilitazione dell'indegno.
chi è incorso nell'indegnità è ammesso a succedere quando la persona, della cui successione si tratta, ve lo ha espressamente abilitato con atto pubblico o con testamento. tuttavia l'indegno non espressamente abilitato, se è stato contemplato nel testamento quando il testatore conosceva la causa dell'indegnità, è ammesso a succedere nei limiti della disposizione testamentaria.
null
art467
nozione.
la rappresentazione fa subentrare i discendenti nel luogo e nel grado del loro ascendente, in tutti i casi in cui questi non può o non vuole accettare l'eredità o il legato. si ha rappresentazione nella successione testamentaria quando il testatore non ha provveduto per il caso in cui l'istituto non possa o non voglia accettare la eredità o il legato, e sempre che non si tratti di legato di usufrutto o di altro diritto di natura personale. la corte costituzionale, con sentenza aprile , in gazzetta ufficiale a , , ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente articolo "limitatamente alla parte in cui esclude dalla rappresentazione il figlio naturale di chi, figlio o fratello del de cuius, non potendo o non volendo accettare, non lasci o non abbia discendenti legittimi".
null
art468
soggetti.
la rappresentazione ha luogo, nella linea retta, a favore dei discendenti dei figli, legittimati e adottivi, nonché dei discendenti dei figli del defunto, e, nella linea collaterale, a favore dei discendenti dei fratelli e delle sorelle del defunto. i discendenti possono succedere per rappresentazione anche se hanno rinunziato all'eredità della persona in luogo della quale subentrano, o sono incapaci o indegni di succedere rispetto a questa. la corte costituzionale, con sentenza aprile , in gazzetta ufficiale a , , ha dichiarato l'illegittimità costituzionale " art468 del codice civile, a norma art27 della legge marzo , , e negli stessi limiti di cui al predetto art467 del codice civile". il decreto legislativo dicembre , ha disposto con art68, che "all'articolo del codice civile le parole: "legittimi, legittimati e adottivi" sono sostituite dalle seguenti: "anche adottivi"; le parole: "nonché dei discendenti dei figli naturali del defunto," sono soppresse".
art68 art467 art27
art469
estensione del diritto di rappresentazione. divisione.
la rappresentazione ha luogo in infinito, siano uguali o disuguali il grado dei discendenti e il loro numero in ciascuna stirpe. la rappresentazione ha luogo anche nel caso di unicità di stirpe. quando vi è rappresentazione, la divisione si fa per stirpi. se uno stipite ha prodotto più rami, la suddivisione avviene per stirpi anche in ciascun ramo, e per capi tra i membri del medesimo ramo.
null
art470
accettazione pura e semplice e accettazione col beneficio d'inventario.
l'eredità può essere accettata puramente e semplicemente o col beneficio d'inventario. l'accettazione col beneficio d'inventario può farsi nonostante qualunque divieto del testatore.
null
art471
eredità devolute a minori o interdetti.
non si possono accettare le eredità devolute ai minori e agli interdetti, se non col beneficio d'inventario, osservate le disposizioni degli art321 art374.
art374 art321
art472
eredità devolute a minori emancipati o a inabilitati.
i minori emancipati e gli inabilitati non possono accettare le eredità, se non col beneficio d'inventario; osservate le disposizioni art394.
art394
art473
eredità devolute a persone giuridiche o ad associazioni, fondazioni ed enti non riconosciuti.
l'accettazione delle eredità devolute alle persone giuridiche o ad associazioni, fondazioni ed enti non riconosciuti non può farsi che col beneficio d'inventario. il presente articolo non si applica alle società.
null
art474
modi di accettazione.
l'accettazione può essere espressa o tacita.
null
art475
accettazione espressa.
l'accettazione è espressa quando, in un atto pubblico o in una scrittura privata, il chiamata all'eredità ha dichiarato di accettarla oppure ha assunto il titolo di erede. è nulla la dichiarazione di accettare sotto condizione o a termine. parimenti è nulla la dichiarazione di accettazione parziale di eredità.
null
art476
accettazione tacita.
l'accettazione è tacita quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede.
null
art477
donazione, vendita e cessione dei diritti di successione.
la donazione, la vendita o la cessione, che il chiamato all'eredità faccia dei suoi diritti di successione a un estraneo o a tutti gli altri chiamati o ad alcuno di questi, importa accettazione dell'eredità.
null
art478
rinunzia che importa accettazione.
la rinunzia ai diritti di successione, qualora sia fatta verso corrispettivo o a favore di alcuni soltanto dei chiamati, importa accettazione.
null
art479
trasmissione del diritto di accettazione.
se il chiamato all'eredità muore senza averla accettata, il diritto di accettarla si trasmette agli eredi. se questi non sono d'accordo per accettare o rinunziare, colui che accetta l'eredità acquista tutti i diritti e soggiace a tutti i pesi ereditari, mentre vi rimane estraneo chi ha rinunziato. la rinunzia all'eredità propria del trasmittente include rinunzia all'eredità che al medesimo è devoluta.
null
art480
prescrizione.
il diritto di accettare l'eredità si prescrive in dieci anni. il termine decorre dal giorno dell'apertura della successione e, in caso d'istituzione condizionale, dal giorno in cui si verifica la condizione.in caso di accertamento giudiziale della filiazione il termine decorre dal passaggio in giudicato della sentenza che accerta la filiazione stessa. il termine non corre per i chiamati ulteriori, se vi è stata accettazione da parte di precedenti chiamati e successivamente il loro acquisto ereditario è venuto meno.
null
art481
fissazione di un termine per l'accettazione.
chiunque vi ha interesse può chiedere che l'autorità giudiziaria fissi un termine entro il quale il chiamato dichiara se accetta o rinunzia all'eredità. trascorso questo termine senza che abbia fatto la dichiarazione, il chiamato perde il diritto di accettare.
null
art482
impugnazione per violenza o dolo.
l'accettazione dell'eredità si può impugnare quando è effetto di violenza o di dolo. l'azione si prescrive in cinque anni dal giorno in cui è cessata la violenza o è stato scoperto il dolo.
null
art483
impugnazione per errore.
l'accettazione dell'eredità non si può impugnare se è viziata da errore. tuttavia, se si scopre un testamento del quale non si aveva notizia al tempo dell'accettazione, l'erede non è tenuto a soddisfare i legati scritti in esso oltre il valore dell'eredità, o con pregiudizio della porzione legittima che gli è dovuta. se i beni ereditari non bastano a soddisfare tali legati, si riducono proporzionalmente anche i legati scritti in altri testamenti. se alcuni legatari sono stati già soddisfatti per intero, contro di loro è data azione di regresso. l'onere di provare il valore dell'eredità incombe all'erede.
null
art484
accettazione col beneficio d'inventario.
l'accettazione col beneficio d'inventario si fa mediante dichiarazione, ricevuta da un notaio o dal cancelliere del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, e inserita nel registro delle successioni conservato nello stesso tribunale.a entro un mese dall'inserzione, la dichiarazione deve essere trascritta, a cura del cancelliere, presso l'ufficio dei registri immobiliari del luogo in cui si è aperta la successione. la dichiarazione deve essere preceduta o seguita dall'inventario, nelle forme prescritte dal codice di procedura civile. se l'inventario è fatto prima della dichiarazione, nel registro deve pure menzionarsi la data in cui esso è stato compiuto. se l'inventario è fatto dopo la dichiarazione, l'ufficiale pubblico che lo ha redatto deve, nel termine di un mese, far inserire nel registro l'annotazione della data in cui esso è stato compiuto. il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ." a il decreto legislativo febbraio , , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
null
art485
chiamato all'eredità che è nel possesso di beni.
il chiamato all'eredità, quando a qualsiasi titolo è nel possesso di beni ereditari, deve fare l'inventario entro tre mesi dal giorno dell'apertura della successione o della notizia della devoluta eredità. se entro questo termine lo ha cominciato ma non è stato in grado di completarlo, può ottenere dal tribunale del luogo in cui si è aperta la successione una proroga che, salvo gravi circostanze, non deve eccedere i tre mesi.a trascorso tale termine senza che l'inventario sia stato compiuto, il chiamato all'eredità è considerato erede puro e semplice. compiuto l'inventario, il chiamato che non abbia ancora fatto la dichiarazione a norma art484 ha un termine di quaranta giorni da quello del compimento dell'inventario medesimo, per deliberare se accetta o rinunzia all'eredità. trascorso questo termine senza che abbia deliberato, è considerato erede puro e semplice. il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ." a il decreto legislativo febbraio , , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
art484
art486
poteri.
durante i termini stabiliti dall'articolo precedente per fare l'inventario e per deliberare, il chiamato, oltre che esercitare i poteri indicati art460, può stare in giudizio come convenuto per rappresentare l'eredità. se non compare, l'autorità giudiziaria nomina un curatore all'eredità affinché la rappresenti in giudizio.
art460
art487
chiamato all'eredità che non è nel possesso di beni.
il chiamato all'eredità, che non è nel possesso di beni ereditari, può fare la dichiarazione di accettare col beneficio d'inventario fino a che il diritto di accettare non è prescritto. quando ha fatto la dichiarazione, deve compiere l'inventario nel termine di tre mesi dalla dichiarazione, salva la proroga accordata dall'autorità giudiziaria a norma art485; in mancanza, è considerato erede puro e semplice. quando ha fatto l'inventario non preceduto da dichiarazione d'accettazione, questa deve essere fatta nei quaranta giorni successivi al compimento dell'inventario; in mancanza, il chiamato perde il diritto di accettare l'eredità.
art485
art488
dichiarazione in caso di termine fissato dall'autorità giudiziaria.
il chiamato all'eredità,che non è nel possesso di beni ereditari, qualora gli sia stato assegnato un termine a norma art481, deve, entro detto termine, compiere anche l'inventario; se fa la dichiarazione e non l'inventario, è considerato erede puro e semplice. l'autorità giudiziaria può accordare una dilazione.
art481
art489
incapaci.
i minori, gli interdetti e gli inabilitati non s'intendono decaduti dal beneficio d'inventario, se non al compimento di un anno dalla maggiore età o dal cessare dello stato d'interdizione o d'inabilitazione, qualora entro tale termine non si siano conformati alle norme della presente sezione.
null
art490
effetti del beneficio d'inventario.
l'effetto del beneficio d'inventario consiste nel tener distinto il patrimonio del defunto da quello dell'erede. conseguentemente: l'erede conserva verso l'eredità tutti i diritti e tutti gli obblighi che aveva verso il defunto, tranne quelli che si sono estinti per effetto della morte; l'erede non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari e dei legati oltre il valore dei beni a lui pervenuti; i creditori dell'eredità e i legatari hanno preferenza sul patrimonio ereditario di fronte ai creditori dell'erede. essi però non sono dispensati dal domandare la separazione dei beni, secondo le disposizioni del capo seguente, se vogliono conservare questa preferenza anche nel caso che l'erede decada dal beneficio d'inventario o vi rinunzi.
null
art491
responsabilità dell'erede nell'amministrazione.
l'erede con beneficio d'inventario non risponde dell'amministrazione dei beni ereditari se non per colpa grave.
null
art492
garanzia.
se i creditori o altri aventi interesse lo richiedono, l'erede deve dare idonea garanzia per il valore dei beni mobili compresi nell'inventario, per i frutti degli immobili e per il prezzo dei medesimi che sopravanzi al pagamento dei creditori ipotecari.
null
art493
alienazioni dei beni ereditari senza autorizzazione.
l'erede decade dal beneficio d'inventario, se aliena o sottopone a pegno o ipoteca beni ereditari, o transige relativamente a questi beni senza l'autorizzazione giudiziaria e senza osservare le forme prescritte dal codice di procedura civile. per i beni mobili l'autorizzazione non è necessaria trascorsi cinque anni dalla dichiarazione di accettare con beneficio d'inventario.
null
art494
omissioni o infedeltà nell'inventario.
dal beneficio d'inventario decade l'erede che ha omesso in mala fede di denunziare nell'inventario beni appartenenti all'eredità, o che ha denunziato in mala fede, nell'inventario stesso, passività non esistenti.
null
art495
pagamento dei creditori e legatari.
trascorso un mese dalla trascrizione prevista art484 o dall'annotazione disposta nello stesso articolo per il caso che l'inventario sia posteriore alla dichiarazione, l'erede, quando creditori o legatari non si oppongono ed egli non intende promuovere la liquidazione a norma art503, paga i creditori e i legatari a misura che si presentano, salvi i loro diritti di poziorità. esaurito l'asse ereditario, i creditori rimasti insoddisfatti hanno soltanto diritto di regresso contro i legatari, ancorché di cosa determinata appartenente al testatore, nei limiti del valore del legato. tale diritto si prescrive in tre anni dal giorno dell'ultimo pagamento, salvo che il credito sia anteriormente prescritto.
art503 art484
art496
rendimento del conto.
l'erede ha l'obbligo di rendere conto della sua amministrazione ai creditori e ai legatari, i quali possono fare assegnare un termine all'erede.
null
art497
mora nel rendimento del conto.
l'erede non può essere costretto al pagamento con i propri beni, se non quando è stato costituito in mora a presentare il conto e non ha ancora soddisfatto a quest'obbligo. dopo la liquidazione del conto, non può essere costretto al pagamento con i propri beni se non fino alla concorrenza delle somme di cui e' debitore.
null
art498
liquidazione dell'eredità in caso di opposizione.
qualora entro il termine indicato art495 gli sia stata notificata opposizione da parte di creditori o di legatari, l'erede non può eseguire pagamenti, ma deve provvedere alla liquidazione dell'eredità nell'interesse di tutti i creditori e legatari. a tal fine egli, non oltre un mese dalla notificazione dell'opposizione, deve, a mezzo di un notaio del luogo dell'aperta successione, invitare i creditori e i legatari a presentare, entro un termine stabilito dal notaio stesso e non inferiore a giorni trenta, le dichiarazioni di credito. l'invito è spedito per raccomandata ai creditori e ai legatari dei quali è noto il domicilio o la residenza ed è pubblicato nel foglio degli annunzi legali della provincia.
art495
art499
procedura di liquidazione.
scaduto il termine entro il quale devono presentarsi le dichiarazioni di credito, l'erede provvede, con l'assistenza del notaio, a liquidare le attività ereditarie facendosi autorizzare alle alienazioni necessarie. se l'alienazione ha per oggetto beni sottoposti a privilegio o a ipoteca, i privilegi non si estinguono, e le ipoteche non possono essere cancellate sino a che l'acquirente non depositi il prezzo nel modo stabilito dal giudice o non provveda al pagamento dei creditori collocati nello stato di graduazione previsto dal seguente. l'erede forma, sempre con l'assistenza del notaio, lo stato di graduazione. i creditori sono collocati secondo i rispettivi diritti di prelazione. essi sono preferiti ai legatari. tra i creditori non aventi diritto a prelazione l'attivo ereditario è ripartito in proporzione dei rispettivi crediti. qualora, per soddisfare i creditori, sia necessario comprendere nella liquidazione anche l'oggetto di un legato di specie, sulla somma che residua dopo il pagamento dei creditori il legatario di specie è preferito agli altri legatari.
null
art500
termine per la liquidazione.
l'autorità giudiziaria, su istanza di alcuno dei creditori o legatari, può assegnare un termine all'erede per liquidare le attività ereditarie e per formare lo stato di graduazione.
null
art501
reclami.
compiuto lo stato di graduazione, il notaio ne dà avviso con raccomandata ai creditori e legatari di cui è noto il domicilio o la residenza, e provvede alla pubblicazione di un estratto dello stato nel foglio degli annunzi legali della provincia. trascorsi senza reclami trenta giorni dalla data di questa pubblicazione, lo stato di graduazione diviene definitivo.
null
art502
pagamento dei creditori e dei legatari.
divenuto definitivo lo stato di graduazione o passata in giudicato la sentenza che pronunzia sui reclami, l'erede deve soddisfare i creditori e i legatari in conformità dello stato medesimo. questo costituisce titolo esecutivo contro l'erede. la collocazione dei crediti condizionali non impedisce il pagamento dei creditori posteriori, sempre che questi diano cauzione. i creditori e i legatari che non si sono presentati hanno azione contro l'erede solo nei limiti della somma che residua dopo il pagamento dei creditori e dei legatari collocati nello stato di graduazione. questa azione si prescrive in tre anni dal giorno in cui lo stato è divenuto definitivo o è passata in giudicato la sentenza che ha pronunziato sui reclami, salvo che il credito sia anteriormente prescritto.
null
art503
liquidazione promossa dall'erede.
anche quando non vi è opposizione di creditori o di legatari, l'erede può valersi della procedura di liquidazione prevista artt. precedenti. il pagamento fatto a creditori privilegiati o ipotecari non impedisce all'erede di valersi di questa procedura.
null
art504
liquidazione nel caso di più eredi.
se vi sono più eredi con beneficio d'inventario, ciascuno può promuovere la liquidazione; ma deve convocare i propri coeredi davanti al notaio nel termine che questi ha stabilito per la dichiarazione dei crediti. i coeredi che non si presentano sono rappresentati nella liquidazione dal notaio.
null
art505
decadenza dal beneficio.
l'erede che, in caso di opposizione, non osserva le norme stabilite art498 o non compie la liquidazione o lo stato di graduazione nel termine stabilito art500, decade dal beneficio d'inventario. parimenti decade dal beneficio d'inventario l'erede che, nel caso previsto art503, dopo l'invito ai creditori di presentare le dichiarazioni di credito, esegue pagamenti prima che sia definita la procedura di liquidazione o non osserva il termine che gli è stato prefisso a norma art500. la decadenza non si verifica quando si tratta di pagamenti a favore di creditori privilegiati o ipotecari. in ogni caso la decadenza dal beneficio d'inventario può essere fatta valere solo dai creditori del defunto e dai legatari.
art498 art503 art500
art506
procedure individuali.
eseguita la pubblicazione prescritta dal terzo art498, non possono essere promosse procedure esecutive a istanza dei creditori. possono tuttavia essere continuate quelle in corso, ma la parte di prezzo che residua dopo il pagamento dei creditori privilegiati e ipotecari deve essere distribuita in base allo stato di graduazione previsto art499. i crediti a termine diventano esigibili. resta tuttavia il beneficio del termine, quando il credito è munito di garanzia reale su beni la cui alienazione non si renda necessaria ai fini della liquidazione, e la garanzia stessa è idonea ad assicurare il soddisfacimento integrale del credito. dalla data di pubblicazione dell'invito ai creditori previsto dal terzo art498 è sospeso il decorso degl'interessi dei crediti chirografari. i creditori tuttavia hanno diritto, compiuta la liquidazione, al collocamento degli interessi sugli eventuali residui.
art498 art499
art507
rilascio dei beni ai creditori e ai legatari.
l'erede, non oltre un mese dalla scadenza del termine stabilito per presentare le dichiarazioni di credito, se non ha provveduto ad alcun atto di liquidazione, può rilasciare tutti i beni ereditari a favore dei creditori e dei legatari. a tal fine l'erede deve, nelle forme indicate dall'articolo , dare avviso ai creditori e ai legatari dei quali è noto il domicilio o la residenza; deve iscrivere la dichiarazione di rilascio nel registro delle successioni, annotarla in margine alla trascrizione prescritta dal secondo art484, e trascriverla presso gli uffici dei registri immobiliari dei luoghi in cui si trovano gli immobili ereditari e presso gli uffici dove sono registrati i beni mobili. dal momento in cui è trascritta la dichiarazione di rilascio, gli atti di disposizione dei beni ereditari compiuti dall'erede sono senza effetto rispetto ai creditori e ai legatari. l'erede deve consegnare i beni al curatore nominato secondo le norme dell'articolo seguente. eseguita la consegna, egli resta liberato da ogni responsabilità per i debiti ereditari.
art498 art484
art508
nomina del curatore.
trascritta la dichiarazione di rilascio, il tribunale del luogo dell'aperta successione, su istanza dell'erede o di uno dei creditori o legatari, o anche d'ufficio, nomina un curatore, perché provveda alla liquidazione secondo le norme art498 e seguenti.a il decreto di nomina del curatore è iscritto nel registro delle successioni. le attività che residuano, pagate le spese della curatela e soddisfatti i creditori e i legatari collocati nello stato di graduazione, spettano all'erede, salva l'azione dei creditori e legatari, che non si sono presentati, nei limiti determinati dal terzo art502. il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ." a il decreto legislativo febbraio , , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
art498 art502
art509
liquidazione proseguita su istanza dei creditori o legatari.
se, dopo la scadenza del termine stabilito per presentare le dichiarazioni di credito, l'erede incorre nella decadenza dal beneficio d'inventario, ma nessuno dei creditori o legatari la fa valere, il tribunale del luogo dell'aperta successione, su istanza di uno dei creditori o legatari, sentiti l'erede e coloro che hanno presentato le dichiarazioni di credito, può nominare un curatore con l'incarico di provvedere alla liquidazione dell'eredità secondo le norme art499 e seguenti. dopo la nomina del curatore, la decadenza dal beneficio non può più essere fatta valere.a il decreto di nomina del curatore è iscritto nel registro delle successioni, annotato a margine della trascrizione prescritta dal secondo art484, e trascritto negli uffici dei registri immobiliari dei luoghi dove si trovano gli immobili ereditari e negli uffici dove sono registrati i beni mobili. l'erede perde l'amministrazione dei beni ed è tenuto a consegnarli al curatore. gli atti di disposizione che l'erede compie dopo trascritto il decreto di nomina del curatore sono senza effetto rispetto ai creditori e ai legatari. il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ." a il decreto legislativo febbraio , , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
art499 art484
art510
accettazione o inventario fatti da uno dei chiamati.
l'accettazione con beneficio d'inventario fatta da uno dei chiamati giova a tutti gli altri, anche se l'inventario è compiuto da un chiamato diverso da quello che ha fatto la dichiarazione.
null
art511
spese.
le spese dell'apposizione dei sigilli, dell'inventario e di ogni altro atto dipendente dall'accettazione con beneficio d'inventario sono a carico dell'eredità.
null
art512
oggetto della separazione.
la separazione dei beni del defunto da quelli dell'erede assicura il soddisfacimento, con i beni del defunto, dei creditori di lui e dei legatari che l'hanno esercitata, a preferenza dei creditori dell'erede. il diritto alla separazione spetta anche ai creditori o legatari che hanno altre garanzie sui beni del defunto. la separazione non impedisce ai creditori e ai legatari che l'hanno esercitata, di soddisfarsi anche sui beni propri dell'erede.
null
art513
separazione contro i legatari di specie.
i creditori del defunto possono esercitare la separazione anche rispetto ai beni che formano oggetto di legato di specie.
null
art514
rapporti tra creditori separatisti e non separatisti.
i creditori e i legatari che hanno esercitato la separazione hanno diritto di soddisfarsi sui beni separati a preferenza dei creditori e dei legatari che non l'hanno esercitata, quando il valore della parte di patrimonio non separata sarebbe stato sufficiente a soddisfare i creditori e i legatari non separatisti. fuori di questo caso, i creditori e i legatari non separatisti possono concorrere con coloro che hanno esercitato la separazione; ma, se parte del patrimonio non è stata separata, il valore di questa si aggiunge al prezzo dei beni separati per determinare quanto spetterebbe a ciascuno dei concorrenti, e quindi si considera come attribuito integralmente ai creditori e ai legatari non separatisti. quando la separazione è esercitata da creditori e legatari, i creditori sono preferiti ai legatari. la preferenza è anche accordata, nel caso previsto dal precedente, ai creditori non separatisti di fronte ai legatari separatisti. restano salve in ogni caso le cause di prelazione.
null
art515
cessazione della separazione.
l'erede può impedire o far cessare la separazione pagando i creditori e i legatari, e dando cauzione per il pagamento di quelli il cui diritto è sospeso da condizione o sottoposto a termine, oppure è contestato.
null
art516
termine per l'esercizio del diritto alla separazione.
il diritto alla separazione deve essere esercitato entro il termine di tre mesi dall'apertura della successione.
null
art517
separazione riguardo ai mobili.
il diritto alla separazione riguardo ai mobili si esercita mediante domanda giudiziale. la domanda si propone con ricorso al tribunale del luogo dell'aperta successione, il quale ordina l'inventario, se non è ancora fatto, e dà le disposizioni necessarie per la conservazione dei beni stessi.a riguardo ai mobili già alienati dall'erede, il diritto alla separazione comprende soltanto il prezzo non ancora pagato. il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ." a il decreto legislativo febbraio , , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
null
art518
separazione riguardo agli immobili.
riguardo agli immobili e agli altri beni capaci d'ipoteca, il diritto alla separazione si esercita mediante l'iscrizione del credito o del legato sopra ciascuno dei beni stessi. l'iscrizione si esegue nei modi stabiliti per iscrivere le ipoteche, indicando il nome del defunto e quello dell'erede, se è conosciuto, e dichiarando che l'iscrizione stessa viene presa a titolo di separazione dei beni. per tale iscrizione non e' necessario esibire il titolo. le iscrizioni a titolo di separazione, anche se eseguite in tempi diversi, prendono tutte il grado della prima e prevalgono sulle trascrizioni ed iscrizioni contro l'erede o il legatario, anche se anteriori. alle iscrizioni a titolo di separazione sono applicabili le norme sulle ipoteche.
null
art519
dichiarazione di rinunzia.
la rinunzia all'eredità deve farsi con dichiarazione, ricevuta da un notaio o dal cancelliere del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, e inserita nel registro delle successioni.a la rinunzia fatta gratuitamente a favore di tutti coloro ai quali si sarebbe devoluta la quota del rinunziante non ha effetto finché, a cura di alcuna delle parti, non siano osservate le forme indicate nel precedente. il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ." a il decreto legislativo febbraio , , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
null
art520
rinunzia condizionata, a termine o parziale.
è nulla la rinunzia fatta sotto condizione o a termine o solo per parte.
null
art521
retroattività della rinunzia.
chi rinunzia all'eredità è considerato come se non vi fosse mai stato chiamato. il rinunziante può tuttavia ritenere la donazione o domandare il legato a lui fatto sino alla concorrenza della porzione disponibile, salve le disposizioni art551 art552.
art551 art552
art522
devoluzione nelle successioni legittime.
nelle successioni legittime la parte di colui che rinunzia si accresce a coloro che avrebbero concorso col rinunziante, salvo il diritto di rappresentazione e salvo il disposto dell'ultimo art571. se il rinunziante è solo, l'eredità si devolve a coloro ai quali spetterebbe nel caso che egli mancasse.
art571
art523
devoluzione nelle successioni testamentarie.
nelle successioni testamentarie, se il testatore non ha disposto una sostituzione e se non ha luogo il diritto di rappresentazione, la parte del rinunziante si accresce ai coeredi a norma art674, ovvero si devolve agli eredi legittimi a norma art677.
art674 art677
art524
impugnazione della rinunzia da parte dei creditori.
se taluno rinunzia, benché senza frode, a un'eredità con danno dei suoi creditori, questi possono farsi autorizzare ad accettare l'eredità in nome e luogo del rinunziante, al solo scopo di soddisfarsi sui beni ereditari fino alla concorrenza dei loro crediti. il diritto dei creditori si prescrive in cinque anni dalla rinunzia.
null
art525
revoca della rinunzia.
fino a che il diritto di accettare l'eredità non è prescritto contro i chiamati che vi hanno rinunziato, questi possono sempre accettarla, se non è già stata acquistata da altro dei chiamati, senza pregiudizio delle ragioni acquistate da terzi sopra i beni dell'eredità.
null
art526
impugnazione per violenza o dolo.
la rinunzia all'eredità si può impugnare solo se è l'effetto di violenza o di dolo. l'azione si prescrive in cinque anni dal giorno in cui è cessata la violenza o è stato scoperto il dolo.
null
art527
sottrazione di beni ereditari.
i chiamati all'eredità, che hanno sottratto o nascosto beni spettanti all'eredità stessa, decadono dalla facoltà di rinunziarvi e si considerano eredi puri e semplici, nonostante la loro rinunzia.
null
art528
nomina del curatore.
quando il chiamato non ha accettato l'eredità e non è nel possesso di beni ereditari, il tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, su istanza delle persone interessate o anche d'ufficio, nomina un curatore dell'eredità.a il decreto di nomina del curatore, a cura del cancelliere, è pubblicato per estratto nel foglio degli annunzi legali della provincia e iscritto nel registro delle successioni. il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ." a il decreto legislativo febbraio , , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
null
art529
obblighi del curatore.
il curatore è tenuto a procedere all'inventario dell'eredità, a esercitarne e promuoverne le ragioni, a rispondere alle istanze proposte contro la medesima, ad amministrarla, a depositare presso le casse postali o presso un istituto di credito designato dal tribunale il danaro che si trova nell'eredità o si ritrae dalla vendita dei mobili o degli immobili, e, da ultimo, a rendere conto della propria amministrazione. a il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ." a il decreto legislativo febbraio , , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
null
art530
pagamento dei debiti ereditari.
il curatore può provvedere al pagamento dei debiti ereditari e dei legati, previa autorizzazione del tribunale.a se però alcuno dei creditori o dei legatari fa opposizione, il curatore non può procedere ad alcun pagamento, ma deve provvedere alla liquidazione dell'eredità secondo le norme art498 e seguenti. il decreto legislativo febbraio , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace decorso il termine stabilito dall'articolo , , lettera r, della legge luglio , , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, , e , commi e ." a il decreto legislativo febbraio , , come modificato dalla legge giugno , ha disposto con art247, che "il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale della repubblica italiana e diventa efficace a decorrere dal giugno , fatta eccezione per le disposizioni previste art17 art33, art38, art40, commi e ." .
art498
art531
inventario, amministrazione e rendimento dei conti.
le disposizioni della sezione ii del capo v di questo titolo, che riguardano l'inventario, l'amministrazione e il rendimento di conti da parte dell'erede con beneficio d'inventario, sono comuni al curatore dell'eredità giacente, esclusa la limitazione della responsabilità per colpa.
null
art532
cessazione della curatela per accettazione dell'eredità.
il curatore cessa dalle sue funzioni quando l'eredità è stata accettata.
null
art533
nozione.
l'erede può chiedere il riconoscimento della sua qualità ereditaria contro chiunque possiede tutti o parte dei beni ereditari a titolo di erede o senza titolo alcuno, allo scopo di ottenere la restituzione dei beni medesimi. l'azione è imprescrittibile, salvi gli effetti della usucapione rispetto ai singoli beni.
null
art534
diritti dei terzi.
l'erede può agire anche contro gli aventi causa da chi possiede a titolo di erede o senza titolo. sono salvi i diritti acquistati, per effetto di convenzioni a titolo oneroso con l'erede apparente, dai terzi i quali provino di avere contrattato in buona fede. la disposizione del precedente non si applica ai beni immobili e ai beni mobili iscritti nei pubblici registri, se l'acquisto a titolo di erede e l'acquisto dall'erede apparente non sono stati trascritti anteriormente alla trascrizione dell'acquisto da parte dell'erede o del legatario vero, o alla trascrizione della domanda giudiziale contro l'erede apparente.
null
art535
possessore di beni ereditari.
le disposizioni in materia di possesso si applicano anche al possessore di beni ereditari, per quanto riguarda la restituzione dei frutti, le spese, i miglioramenti e le addizioni. il possessore in buona fede, che ha alienato pure in buona fede una cosa dell'eredità, è solo obbligato a restituire all'erede il prezzo o il corrispettivo ricevuto. se il prezzo o il corrispettivo è ancora dovuto, l'erede subentra nel diritto di conseguirlo. è possessore in buona fede colui che ha acquistato il possesso dei beni ereditari, ritenendo per errore di essere erede. la buona fede non giova se l'errore dipende da colpa grave.
null
art536
legittimari.
le persone a favore delle quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti nella successione sono: il coniuge, i figli, gli ascendenti. ai figli sono equiparati gli adottivi. a favore dei discendenti dei figli , i quali vengono alla successione in luogo di questi, la legge riserva gli stessi diritti che sono riservati ai figli . la legge dicembre , ha disposto con art1, che "nel codice civile, le parole: �figli legittimi� e �figli naturali�, ovunque ricorrono, sono sostituite dalla seguente: �figli�." .
art1
art537
riserva a favore dei figli .
salvo quanto disposto dall'articolo , se il genitore lascia un figlio solo, a questi è riservata la metà del patrimonio. se i figli sono più, è loro riservata la quota dei due terzi, da dividersi in parti uguali tra tutti i figli . dal decreto legislativo dicembre , . la legge dicembre , ha disposto con art1, che "nel codice civile, le parole: �figli legittimi� e �figli naturali�, ovunque ricorrono, sono sostituite dalla seguente: �figli�." .
art542 art1
art538
riserva a favore degli ascendenti .
se chi muore non lascia figli , ma ascendenti , a favore di questi è riservato un terzo del patrimonio, salvo quanto disposto dall'articolo . in caso di pluralità di ascendenti, la riserva è ripartita tra i medesimi secondo i criteri previsti dall'articolo . la corte costituzionale, con sentenza aprile , in gazzetta ufficiale a , , ha dichiarato l'illegittimità costituzionale, "in applicazione art27 della legge marzo , , degli art545 art546 del codice civile e, conseguentemente, degli art538 art539 art540 dello stesso codice nelle parti in cui fanno richiamo ai predetti art545 art546". la legge dicembre , ha disposto con art1, che "nel codice civile, le parole: �figli legittimi� e �figli naturali�, ovunque ricorrono, sono sostituite dalla seguente: �figli�." .
art545 art544 art1 art540 art539 art569 art546 art27
art540
riserva a favore del coniuge.
a favore del coniuge è riservata la metà del patrimonio dell'altro coniuge, salve le disposizioni dell'articolo per il caso di concorso con i figli. al coniuge, anche quando concorra con altri chiamati, sono riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni. tali diritti gravano sulla porzione disponibile e, qualora questa non sia sufficiente, per il rimanente sulla quota di riserva del coniuge ed eventualmente sulla quota riservata ai figli. la corte costituzionale, con sentenza aprile , in gazzetta ufficiale a , , ha dichiarato l'illegittimità costituzionale, "in applicazione art27 della legge marzo , , degli art545 art546 del codice civile e, conseguentemente, degli art538 art539 art540 dello stesso codice nelle parti in cui fanno richiamo ai predetti art545 art546".
art545 art542 art538 art539 art546 art27
art542
concorso di coniuge e figli.
se chi muore lascia, oltre al coniuge, un solo figlio, a quest'ultimo è riservato un terzo del patrimonio ed un altro terzo spetta al coniuge. quando i figli , sono più di uno, ad essi è complessivamente riservata la metà del patrimonio e al coniuge spetta un quarto del patrimonio del defunto. la divisione tra tutti i figli, legittimi e naturali, è effettuata in parti uguali. dal decreto legislativo dicembre , . il decreto legislativo dicembre , ha disposto con art73, , lettera b che "all'articolo del codice civile sono apportate le seguenti modificazioni: b al secondo le parole: ", legittimi o naturali" ovunque presenti sono soppresse".
art73
art544
concorso di ascendenti e coniuge.
quando chi muore non lascia figli, ma ascendenti e il coniuge, a quest'ultimo è riservata la metà del patrimonio, ed agli ascendenti un quarto. in caso di pluralità di ascendenti, la quota di riserva ad essi attribuita ai sensi del precedente è ripartita tra i medesimi secondo i criteri previsti dall'articolo . aggionramento la legge dicembre , ha disposto con art1, che "nel codice civile, le parole: �figli legittimi� e �figli naturali�, ovunque ricorrono, sono sostituite dalla seguente: �figli�." .
art569 art1
art548
riserva a favore del coniuge separato.
il coniuge cui non è stata addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato, ai sensi del secondo dell'articolo , ha gli stessi diritti successori del coniuge non separato. il coniuge cui è stata addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato ha diritto soltanto ad un assegno vitalizio se al momento dell'apertura della successione godeva degli alimenti a carico del coniuge deceduto. l'assegno è commisurato alle sostanze ereditarie e alla qualità e al numero degli eredi legittimi, e non è comunque di entità superiore a quella della prestazione alimentare goduta. la medesima disposizione si applica nel caso in cui la separazione sia stata addebitata ad entrambi i coniugi.
null
art549
divieto di pesi o condizioni sulla quota dei legittimari.
il testatore non può imporre pesi o condizioni sulla quota spettante ai legittimari, salva l'applicazione delle norme contenute nel titolo iv di questo libro.
null
art550
lascito eccedente la porzione disponibile.
quando il testatore dispone di un usufrutto o di una rendita vitalizia il cui reddito eccede quello della porzione disponibile, i legittimari, ai quali è stata assegnata la nuda proprietà della disponibile o di parte di essa, hanno la scelta o di eseguire tale disposizione o di abbandonare la nuda proprietà della porzione disponibile. nel secondo caso il legatario, conseguendo la disponibile abbandonata, non acquista la qualità di erede. la stessa scelta spetta ai legittimari quando il testatore ha disposto della nuda proprietà di una parte eccedente la disponibile. se i legittimari sono più, occorre l'accordo di tutti perché la disposizione testamentaria abbia esecuzione. le stesse norme si applicano anche se dell'usufrutto, della rendita o della nuda proprietà è stato disposto con donazione.
null
art551
legato in sostituzione di legittima.
se a un legittimario è lasciato un legato in sostituzione della legittima, egli può rinunziare al legato e chiedere la legittima. se preferisce di conseguire il legato, perde il diritto di chiedere un supplemento, nel caso che il valore del legato sia inferiore a quello della legittima, e non acquista la qualità di erede. questa disposizione non si applica quando il testatore ha espressamente attribuito al legittimario la facoltà di chiedere il supplemento. il legato in sostituzione della legittima grava sulla porzione indisponibile. se però il valore del legato eccede quello della legittima spettante al legittimario, per l'eccedenza il legato grava sulla disponibile.
null
art552
donazioni e legati in conto di legittima.
il legittimario che rinunzia all'eredità, quando non si ha rappresentazione, può sulla disponibile ritenere le donazioni o conseguire i legati a lui fatti; ma quando non vi è stata espressa dispensa dall'imputazione, se per integrare la legittima spettante agli eredi è necessario ridurre le disposizioni testamentarie o le donazioni, restano salve le assegnazioni, fatte dal testatore sulla disponibile, che non sarebbero soggette a riduzione se il legittimario accettasse l'eredità, e si riducono le donazioni e i legati fatti a quest'ultimo.
null
art553
riduzione delle porzioni degli eredi legittimi in concorso con legittimari.
quando sui beni lasciati dal defunto si apre in tutto o in parte la successione legittima, nel concorso di legittimari con altri successibili, le porzioni che spetterebbero a questi ultimi si riducono proporzionalmente nei limiti in cui è necessario per integrare la quota riservata ai legittimari, i quali però devono imputare a questa, ai sensi art564, quanto hanno ricevuto dal defunto in virtù di donazioni o di legati.
art564
art554
riduzione delle disposizioni testamentarie.
le disposizioni testamentarie eccedenti la quota di cui il defunto poteva disporre sono soggette a riduzione nei limiti della quota medesima.
null
art555
riduzione delle donazioni.
le donazioni, il cui valore eccede la quota della quale il defunto poteva disporre, sono soggette a riduzione fino alla quota medesima. le donazioni non si riducono se non dopo esaurito il valore dei beni di cui è stato disposto per testamento.
null
art556
determinazione della porzione disponibile.
per determinare l'ammontare della quota di cui il defunto poteva disporre si forma una massa di tutti i beni che appartenevano al defunto al tempo della morte, detraendone i debiti. si riuniscono quindi fittiziamente i beni di cui sia stato disposto a titolo di donazione, secondo il loro valore determinato in base alle regole dettate art747 a , e sull'asse così formato si calcola la quota di cui il defunto poteva disporre.
art747 art750
art557
soggetti che possono chiedere la riduzione.
la riduzione delle donazioni e delle disposizioni lesive della porzione di legittima non può essere domandata che dai legittimari e dai loro eredi o aventi causa. essi non possono rinunziare a questo diritto, finché vive il donante, né con dichiarazione espressa, né prestando il loro assenso alla donazione. i donatari e i legatari non possono chiedere la riduzione, né approfittarne. non possono chiederla né approfittarne nemmeno i creditori del defunto, se il legittimario avente diritto alla riduzione ha accettato con il beneficio d'inventario.
null
art558
modo di ridurre le disposizioni testamentarie.
la riduzione delle disposizioni testamentarie avviene proporzionalmente, senza distinguere tra eredi e legatari. se il testatore ha dichiarato che una sua disposizione deve avere effetto a preferenza delle altre, questa disposizione non si riduce, se non in quanto il valore delle altre non sia sufficiente a integrare la quota riservata ai legittimari.
null
art559
modo di ridurre le donazioni.
le donazioni si riducono cominciando dall'ultima e risalendo via via alle anteriori.
null
art560
riduzione del legato o della donazione d'immobili.
quando oggetto del legato o della donazione da ridurre è un immobile, la riduzione si fa separando dall'immobile medesimo la parte occorrente per integrare la quota riservata, se ciò può avvenire comodamente. se la separazione non può farsi comodamente e il legatario o il donatario ha nell'immobile un'eccedenza maggiore del quarto della porzione disponibile, l'immobile si deve lasciare per intero nell'eredità, salvo il diritto di conseguire il valore della porzione disponibile. se l'eccedenza non supera il quarto, il legatario o il donatario può ritenere tutto l'immobile, compensando in danaro i legittimari. il legatario o il donatario che è legittimario può ritenere tutto l'immobile, purché il valore di esso non superi l'importo della porzione disponibile e della quota che gli spetta come legittimario.
null
art561
restituzione degli immobili.
gli immobili restituiti in conseguenza della riduzione sono liberi da ogni peso o ipoteca di cui il legatario o il donatario può averli gravati, salvo il disposto del art2652. i pesi e le ipoteche restano efficaci se la riduzione è domandata dopo venti anni dalla trascrizione della donazione, salvo in questo caso l'obbligo del donatario di compensare in denaro i legittimari in ragione del conseguente minor valore dei beni, purché la domanda sia stata proposta entro dieci anni dall'apertura della successione. le stesse disposizioni si applicano per i mobili iscritti in pubblici registri. i frutti sono dovuti a decorrere dal giorno della domanda giudiziale.
art2652
art562
insolvenza del donatario soggetto a riduzione.
se la cosa donata è perita per causa imputabile al donatario o ai suoi aventi causa o se la restituzione della cosa donata non può essere richiesta contro l'acquirente, e il donatario è in tutto o in parte insolvente, il valore della donazione che non si può recuperare dal donatario si detrae dalla massa ereditaria, ma restano impregiudicate le ragioni di credito del legittimario e dei donatari antecedenti contro il donatario insolvente.
null
art563
azione contro gli aventi causa dai donatari soggetti a riduzione.
se i donatari contro i quali è stata pronunziata la riduzione hanno alienato a terzi gli immobili donati e non sono trascorsi venti anni dalla trascrizione della donazione, il legittimario, premessa l'escussione dei beni del donatario, può chiedere ai successivi acquirenti, nel modo e nell'ordine in cui si potrebbe chiederla ai donatari medesimi, la restituzione degli immobili. l'azione per ottenere la restituzione deve proporsi secondo l'ordine di data delle alienazioni, cominciando dall'ultima. contro i terzi acquirenti può anche essere richiesta, entro il termine di cui al primo , la restituzione dei beni mobili, oggetto della donazione, salvi gli effetti del possesso di buona fede. il terzo acquirente può liberarsi dall'obbligo di restituire in natura le cose donate pagando l'equivalente in danaro. salvo il disposto del numero dell'articolo , il decorso del termine di cui al primo e di quello di cui all'articolo , primo , è sospeso nei confronti del coniuge e dei parenti in linea retta del donante che abbiano notificato e trascritto, nei confronti del donatario e dei suoi aventi causa, un atto stragiudiziale di opposizione alla donazione. il diritto dell'opponente è personale e rinunziabile. l'opposizione perde effetto se non è rinnovata prima che siano trascorsi venti anni dalla sua trascrizione.
null
art564
condizioni per l'esercizio dell'azione di riduzione.
il legittimario che non ha accettato l'eredità col beneficio d'inventario non può chiedere la riduzione delle donazioni e dei legati, salvo che le donazioni e i legati siano stati fatti a persone chiamate come coeredi, ancorché abbiano rinunziato all'eredità. questa disposizione non si applica all'erede che ha accettato col beneficio d'inventario e che ne è decaduto. in ogni caso il legittimario, che domanda la riduzione di donazioni o di disposizioni testamentarie, deve imputare alla sua porzione legittima le donazioni e i legati a lui fatti, salvo che ne sia stato espressamente dispensato. il legittimario che succede per rappresentazione deve anche imputare le donazioni e i legati fatti, senza espressa dispensa, al suo ascendente. la dispensa non ha effetto a danno dei donatari anteriori. ogni cosa, che, secondo le regole contenute nel capo ii del titolo iv di questo libro, è esente da collazione, è pure esente da imputazione.
null
art565
categorie dei successibili.
nella successione legittima l'eredità si devolve al coniuge, ai discendenti , agli ascendenti , ai collaterali, agli altri parenti e allo stato, nell'ordine e secondo le regole stabilite nel presente titolo. a a la corte costituzionale, con sentenza giugno luglio , in gazzetta ufficiale a , , ha dichiarato "la illegittimità costituzionale art565 codice codice nella parte in cui esclude dalla categoria dei chiamati alla successione legittima, in mancanza di altri successibili, e prima dello stato, i fratelli e le sorelle naturali riconosciuti o dichiarati, per contrasto con gli art3 art30, terzo , della costituzione". la corte costituzionale con sentenza aprile in gazzetta ufficiale a ha dichiarato "l'illegittimità costituzionale art565 del codice civile, riformato art183 della legge maggio , "riforma del diritto di famiglia", nella parte in cui, in mancanza di altri successibili all'infuori dello stato, non prevede la successione legittima tra fratelli e sorelle naturali, dei quali sia legalmente accertato il rispettivo status di filiazione nei confronti del comune genitore." .
art3 art30 art183